L’ex presidente Inps, ‘il problema non è garantire la pensione ai giovani, ma facilitare in ogni modo il loro ingresso nel sistema produttivo’
“Non credo che Mario Draghi abbia cambiato idea in questi anni, in tema di pensioni. Quando dieci anni fa scrisse con Trichet la lettera al presidente del Consiglio, ero presidente Inps e il tema delle pensioni era ben chiaro, al destinatario così come ai mittenti”. Lo dichiara Antonio Mastrapasqua, ex presidente Inps, nel giorno in cui si riapre il confronto tra Governo e sindacati proprio sul tema della riforma delle pensioni.
“Dieci anni fa – continua Mastrapasqua – le parole usate erano chiare e dure: “E’ possibile intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendo più rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità” sosteneva Mario Draghi. Oggi, dopo nove salvaguardie e dopo quota 100, è il tempo di tornare a guardare alla riforma Fornero come a un punto senza ritorno nell’orizzonte della sostenibilità finanziaria del sistema”. Secondo l’ex presidente Inps “si riaffaccia il rischio di guardare alla pensione come un ammortizzatore sociale, trascurando il tema del lavoro, come nell’ipotesi della cosiddetta Garanzia Giovani. Il problema non è garantire la pensione ai giovani, ma facilitare in ogni modo il loro ingresso nel sistema produttivo. Bisogna aiutare il lavoro, dei giovani e dei meno giovani: senza lavoro non c’è pensione che non si trasformi in mero sussidio”.
Rileggendo i dati Ocse “bisogna rammentare che l’età del ritiro reale dal lavoro, per gli italiani è 63,3 anni per gli uomini e 61,5 per le donne, ben prima dei 67 indicati dalla riforma Fornero”, continua Antonio Mastrapasqua, che conclude: “Il cantiere delle pensioni non può essere sempre aperto. Per progettare il futuro, gli italiani hanno bisogno di certezze; il sistema previdenziale non può essere instabile. L’unica stabilità di cui ha bisogno è quella demografica e lavorativa. Più italiani al lavoro: è l’unico modo per assicurare stabilità previdenziale. In alternativa c’è solo assistenza e debito pubblico”.
(Map/Adnkronos)